L'inquinamento blocca anche lo sport

Torno a parlare del problema inquinamento perché le notizie che giungono dall'altra parte del mondo sono sempre più allarmanti.
Circa un mese fa era arrivata la notizia che a New Delhi le scuole erano state chiuse perché il livello di smog in città era 40 volte superiore ai limiti accettati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Per fare un esempio pratico, è stato detto che era come se una persona fumasse 50 sigarette al giorno. Immaginiamo cosa questo possa significare per i bambini in fase di crescita.
Nonostante la notizia abbia fatto il giro del mondo, si torna a parlare della capitale dell'India per un evento accaduto di recente. Durante una partita di cricket tra India e Sri Lanka, giocata di fronte a ventimila spettatori, i giocatori della squadra dello Sri Lanka hanno iniziato a sentirsi male a causa dell'inquinamento. Non riuscivano a respirare, denunciavano dolori di stomaco ma sono rimasti sul campo con le mascherine. Finché alcuni giocatori hanno addirittura dato di stomaco e così la partita è stata sospesa.
Com'è possibile che non si riesca a fermare questa corsa suicida verso la distruzione della nostra casa comune? L'ha detto anche Papa Francesco ultimamente: non è questione soltanto di limitare le emissioni inquinanti ma è indispensabile che ognuno di noi scelga di cambiare davvero il proprio stile di vita. Se ci pensiamo non serve un sacrificio grande ma basterebbe un piccolo passo fatto da ognuno di noi.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana