Animali in ospedale per visitare i padroni ricoverati
In alcuni ospedali del nord Italia, in particolare nella provincia di Monza e Brianza, i malati potranno d'ora in poi ricevere la visita del proprio compagno a quattro zampe.

Che bella notizia finalmente! In alcuni ospedali del nord Italia, in particolare nella provincia di Monza e Brianza, i malati potranno d'ora in poi ricevere la visita del proprio compagno a quattro zampe.
Chi non ha mai vissuto con un animale domestico difficilmente può capirne il valore, ma per chi ha condiviso preziosi momenti della vita con un cane o con un gatto è una scelta d'amore importante. Ne so qualcosa perché io l'ho vissuto personalmente. La mia mamma, che ha passato tanti anni della sua vita con una cagnolina, per tre mesi è stata ricoverata in ospedale. La sofferenza per la mancanza l'una dell'altra era forte. La cagnolina non mangiava più e stava tutto il tempo davanti alla porta ad aspettare. Non passava giorno che mia mamma non chiedesse di lei. Non era permesso l'accesso del cane e allora, dopo due mesi, in seguito a un accordo speciale, siamo riusciti a portare mia madre all'esterno, sulla scala antincendio, dove ha incontrato la sua Lilli. È stato un momento struggente per noi e importante per lei che ha gioito per qualche ora.
È scientificamente provato da anni il valore della pet-terapy, ed è risaputo quanto forte sia il legame tra molte persone che vivono da sole con il proprio animale. Auspico davvero che scelte del genere vengano fatte, nei dovuti modi, in tutte le strutture che ospitano il dolore. Un po' d'amore vero non può che giovare.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana