Anche i cittadini controllano l'aria
Si chiama Captor ed è un progetto in cui ricercatori e persone comuni collaborano per monitorare l'inquinamento, soprattutto da ozono, in Europa.

Foto: Legambiente Lombardia
È notizia di questi giorni la partenza di un progetto dal nome singolare, Captor, finalizzata al coinvolgimento di normali cittadini per il monitoraggio dell'aria e degli inquinanti in essa presenti, in particolare dell'ozono responsabile di problematiche sia per la salute umana che per quella dell'ambiente.
Si tratta purtroppo di una realtà particolarmente comune nella pianura Padana. Quest'area infatti per la sua conformazione fisica – una sorta di grande bacinella che non favorisce il ricambio dell'aria – e per la massiccia presenza umana, è considerata in Europa la zona più a rischio proprio per l'elevata presenza di ozono.
Per questo motivo sono state installate delle centraline in diverse zone del nord Italia, qualcuna nelle case di alcuni volontari, che fino a settembre raccoglieranno i dati sulla qualità dell'aria che saranno pubblicati online. L'ha dichiarato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia che collabora con l'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) per la realizzazione di questo progetto.
L'idea non è quella di creare nuovi chimici improvvisati ma far sì che il cittadino si renda davvero conto di quanto può essere pericoloso un nemico invisibile con il quale ormai dobbiamo continuamente fare i conti. Forse, se non si cambia rotta, dobbiamo iniziare a immaginare il domani con strumenti che ogni mattina ci diranno se potremo respirare tranquillamente. Fantascienza,? No, purtroppo.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana