L'Italia brucia circondata da incendi
Le conseguenze di questi mesi le vedremo soprattutto in autunno

Ci risiamo. L'Italia brucia e tutti ne parlano e si indignano. È come chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
È da anni ormai che paghiamo le conseguenze di un dissesto idrogeologico che non riusciamo, o non vogliamo, fermare. La continua cementificazione, il disboscamento, i cambiamenti climatici e ogni estate gli incendi che con l'estate, in realtà, hanno a che fare assai poco. Sono gli interessi invece, non ho ancora capito esattamente di chi, che distruggono ettari ed ettari di boschi che, oltre ad aiutarci a respirare, spesso “tengono in piedi” le nostre case. È risaputo, infatti, che la mancanza di vegetazione rende i terreni meno “solidi”.
Sarà comunque in autunno che arriverà ancora una volta il conto da pagare. In molte regioni del sud Italia sono bruciate pendici di montagne vicine a centri abitati importanti che di conseguenza avranno una permeabilità diversa. Lo ha spiegato chiaramente l'ingegnere capo del genio civile Leonardo Santoro. A causa della coltre di cenere che si deposita sulla superficie, questi terreni diventeranno impermeabili e quindi, alle prime bombe d'acqua, con molta probabilità si formeranno fiumi di fango inaspettati che provocheranno ulteriori danni.
Per non parlare poi della perdita di bellezza. Ma questa, purtroppo, interessa a pochi perché non permette di guadagnare. Senza contare che in molti casi abbiamo perso la capacità di vederla.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana