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La maglietta che ci avvisa dell'inquinamento

23 aprile 2017
| di Licia Colò
La maglietta che ci avvisa dell'inquinamento

Prima o poi ci saremo arrivati. Ho sempre sostenuto che prevenire sia meglio che curare e non credo di essere l'unica. Ma sembra che gli anni passino senza che le situazioni migliorino.

 

Ricordate la mucca pazza? Diverse persone sono morte a causa di una malattia che colpiva animali erbivori costretti a nutrirsi con mangimi contenenti elementi animali. Qualche tempo dopo, passata la paura, lessi un articolo in cui si cantava vittoria perché era stato inventato il vaccino contro questo morbo. Rimasi sgomenta: perché c'era bisogno di inventare un vaccino quando il problema non sarebbe sorto se non si fosse dato da mangiare agli erbivori cibo di origine animale?

 

Oggi ci risiamo. Si parla di avvelenamento dell'aria e lotta all'inquinamento ma mi sembra che i passi da fare siano ancora tantissimi e forse, in realtà, non abbiamo neanche iniziato a migliorare la nostra vita. Eppure qualcuno ha già inventato una maglietta in grado di avvisarci se l'aria che respiriamo è inquinata o meno. È dotata di sensori che individuano polveri sottili, monossido di carbonio o radioattività e di una particolare tintura che passa dal nero a bianco all'aumentare di uno di questi tre agenti inquinanti.

 

Come idea senza dubbio non è niente male, anche se forse sarà soltanto un gran business. La realtà però è che ci impegniamo non per migliorare il mondo ma per avere strumenti che ci avvertano quando l'ambiente in cui viviamo rischia di avvelenarci. Vi sembra sufficiente? A me no.

 


Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana

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