Lo zoo di Buenos Aires verso la chiusura
L'annuncio dopo 140 anni. Al suo posto sarà creato un parco ecologico
Come ricorderete la scorsa settimana vi ho parlato della morte di Arturo, l'unico orso polare che da anni sopravviveva in uno zoo in Argentina. La sua storia aveva fatto il giro del mondo ma a nulla erano valse le numerose richieste di trasferirlo in un ambiente a lui più consono.
Lo storico zoo di Buenos Aires ha annunciato che chiuderà definitivamente dopo 140 anni e al suo posto verrà creato un parco ecologico. Chissà che la morte di Arturo non abbia contribuito ad accelerare i tempi di chiusura e chissà se la trasformazione promessa avverrà davvero. Gli zoo, non mi stanco di ripeterlo, dovrebbero essere luoghi dove gli animali vengono aiutati e non dove vengono semplicemente esposti al pubblico.
Diverse realtà italiane negli ultimi anni hanno iniziato una trasformazione simile ma a volte ho la sensazione che queste decisioni servano più a dare un'immagine diversa di situazioni che in effetti negli anni sono cambiate poco. Il problema è molto più complesso del semplice aprire le gabbie: si tratta di offrire spazi dignitosi ad animali sfortunati che non hanno mai assaporato il gusto della libertà, ricostruendo habitat simili a quelli che avrebbero in natura e rischiando anche di non mostrarli più perché se le aree a loro destinate avessero delle tane probabilmente molti degli ospiti non verrebbero nemmeno visti.
Dovremmo capire che non sempre è indispensabile vedere: a volte, per essere felici, dovrebbe bastare il sapere che gli animali vengono curati e aiutati con amore nel posto in cui si trovano, anche se noi non li vediamo.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana