Un oceano di plastica
Tra circa 35 anni nei nostri mari potrebbero esserci più rifiuti che pesci

Sono anni che si parla di emergenza immondizia e che si lanciano allarmi sulla necessità di riciclare ciò che continuiamo a produrre. Adesso uno studio della Fondazione Ellen MacArthur ci mette di nuovo in guardia: nel 2050 nei nostri oceani potrebbe esserci più plastica che pesci, in termini di peso.
È la diretta conseguenza di quella che Papa Francesco ha chiamato 'società dello scarto'. Viviamo ormai in un mondo in cui non vengono più prodotti oggetti utili a essere usati nel tempo ma, al contrario, destinati a essere buttati via con molta facilità. Un mentalità, questa, da combattere. La plastica, un tempo di grande utilità, è diventata ora uno dei più terribili nemici del nostro ecosistema. Sembra così difficile riciclarla perché ancora il singolo individuo non ha imparato quanto sia importante il suo gesto di responsabilità. Non si può pensare soltanto a ripulire i nostri mari. Lo dice anche il famoso detto: prevenire è meglio che curare. È alla base che bisogna intervenire.
Mi chiedo perché si debbano continuamente fare leggi utili alla raccolta dei rifiuti e non si debbano invece prendere decisioni serie sul divieto di continuare a produrre imballaggi inutili. Pensiamo alla cura ma non ci occupiamo della prevenzione. Finché non cambierà questa mentalità non otterremmo niente di importante. Dobbiamo aspettare di perdere il nostro mare per rendercene conto?
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana