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Udine, condanne giuste per traffico di cuccioli

Soddisfazione della Lav, parte civile: " è una della più importanti condanne ottenute grazie alla legge 201/2010".

Udine, condanne giuste per traffico di cuccioli

Il Tribunale di Udine ha condannato sette persone, tra commercianti e trasportatori, per i reati di traffico illecito di animali da compagnia, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e falso, nel processo sul traffico di cuccioli che ha coinvolto ben 876 cuccioli di cane provenienti dall’Ungheria.

Gli imputati sono stati condannati a pene che variano da 4 a 6 mesi di reclusione e da 3.500 a 4.000€ di multa. Due dei commercianti e un trasportatore hanno ricevuto la sospensione di quattro mesi dall’attività di trasporto e commercio di animali. Confiscati tutti gli animali.

E’ una sentenza importantissima quella pronunciata dal Tribunale di Udine in uno dei più importanti processi sul traffico di cuccioli in Italia dall’approvazione della L. 201/2010, fortemente voluta dalla LAV, soprattutto per l’enormità degli animali coinvolti: ben 876 cuccioli di cane provenienti dall’Ungheria”, commenta la LAV, riconosciuta parte civile nel procedimento.

Questa condanna deve far riflettere su come il traffico dei cuccioli, con il suo carico di sofferenza, sia un vero e proprio business che movimenta in Italia circa 300 milioni di euro all’anno, legato al valore economico degli animali. Cuccioli acquistati nell’Est Europa a circa 60 euro l’uno, rivenduti a prezzi anche fino a 20 volte superiori nel nostro Paese. dichiara Ilaria Innocenti, responsabile del Settore Cani e Gatti LAVGli animali coinvolti in questa vicenda avrebbero potuto fruttare ai loro sfruttatori fino a 800.000 euro: un guadagno illecito fatto su giovanissimi animali, le cui condizioni di trasporto e di salute in taluni casi sono così gravi da causarne la morte”.

Gli 876 giovanissimi cuccioli di cane furono sequestrati tra febbraio e maggio del 2012, nel corso di tre distinti controlli, i primi due effettuati a distanza di pochi giorni dal Nucleo di Polizia Tributaria di Trieste e il terzo dal Corpo Forestale dello Stato del Friuli Venezia Giulia. Provenienti da Pécs (Ungheria) e diretti presso un’azienda di Aversa (Caserta), viaggiavano in condizioni estreme e di sovraffollamento, su un mezzo con i sistemi di aerazioni otturati o con scarsissima ventilazione, senza acqua o con sistemi di abbeveraggio non funzionanti.

Alcuni erano trasportati in età tenerissima – a soli 35 giorni - contravvenendo non solo la legislazione vigente, ma provocando loro un precocissimo distacco dalla madre. Le loro condizioni erano tali da aver causato la morte di almeno 39 animali, alcuni dei quali rinvenuti deceduti all’interno degli automezzi utilizzati per il trasporto, altri subito dopo il sequestro.

Il traffico dei cuccioli ha gravissime ripercussioni sulla salute e il benessere degli animali coinvolti.  Molti di loro vedono la luce in situazioni drammatiche, affrontano viaggi anche di 20 ore, e spesso sono a rischio di contrarre malattie. conclude Innocenti – Il modo più efficace per fermare il malaffare e la sofferenza degli animali coinvolti, comprese le madri costrette a continue gravidanze, è scegliere di non sostenere la mercificazione della vita, preferendo l’adozione di un cane o di un gatto abbandonato”.

La LAV ringrazia l’avvocato Maddalena Bosio del Foro di Udine per il grande impegno e l’assistenza fornita nella vicenda.

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