Microalga: forse elemento per biocarburante?
Giappone e Francia insieme per capire di più.

La Fistulifera Solaris, una microalga che cresce velocemente in acque sia salate che dolci e che produce alte quantità di oli vegetali combustibili, potrebbe essere alla base della prossima generazione di biocombustibili.
Gli scienziati dell'Università di Agricoltura e Tecnologia di Tokyo guidati da Tsuyoshi Tanaka sono molto ottimisti al riguardo e stanno testando a fondo la microalga, dopo averne sequenziato il genoma insieme a scienziati francesi. "La produzione di biocarburanti utilizzando organismi fotosintetici come le microalghe è uno degli approcci più promettenti per la produzione di energia sostenibile", spiega il professor Tanaka.
Biocarburanti prodotti da piante come colza, palma e girasole sono un'attraente alternativa ai combustibili fossili ma richiedono grandi distese di terra coltivabile per la loro produzione, sottraendole così all'agricoltura. Le microalghe oleaginose, che crescono in mare e nei fiumi e laghi, rappresentano una importante alternativa per la prossima generazione di biocarburanti e gli scienziati di tutto il mondo si stanno adoperando per trovare quelle più adatte per questo scopo. La Fistulifera Solaris è stata scoperta da alcuni campioni prelevati nell'intersezione di due fiumi giapponesi da scienziati giapponesi e francesi. E' una microscopica alga unicellulare della famiglia delle Diatomee, le maggiori contributrici all'ecosistema marino, che non solo cresce velocemente ma contemporaneamente produce anche grandi quantità di oli vegetali, al contrario di altri tipi di microalghe che invece producono oli solo quando crescono più lentamente o sono in stasi. Queste caratteristiche fanno della Fistulifera Solaris una delle migliori candidate, ma resta ancora molto lavoro da fare per poter arrivare ai nuovi biocarburanti. "Le funzioni di organismi come quelli delle alghe oleaginose sono infatti ancora in gran parte da chiarire. E questo - conclude Tanaka - frena, al momento, i nostri sforzi per migliorare la produzione di queste microalghe".