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VIDEO: Licia Colò: "vergogna per i cani di Bucarest"

Il video struggente in onda su "Alle Falde del Kilimangiaro"

La lettera di Sara Turetta all'ambasciatore Brasioli:

Egregio Ambasciatore Brasioli,

le scrivo questa lettera accorata in seguito ai fatti drammatici che si sono svolti venerdì scorso a Bucarest e che in queste ore si ripetono con le medesime modalità in varie località della Romania.

Venerdì gli addetti del dipartimento ASPA, che si occupa della gestione del randagismo nella capitale, hanno fatto irruzione senza alcuna autorizzazione ufficiale all’interno di due strutture gestite da altrettante associazioni per la protezione degli animali. Non solo hanno violato la proprietà privata, visto che i rifugi erano dotati di regolare contratto di comodato e di autorizzazioni di funzionamento, ma hanno letteralmente sottratto 90 cani trascinandoli con brutalità nei propri furgoni e causando la morte accertata di almeno quattro di questi. I video girati dai cittadini presenti stanno facendo il giro del mondo (http://youtu.be/2zez8zS9_s4) e stanno suscitando l’indignazione di tutti coloro che pensavano di non vedere più scene del genere da quando la Romania è entrata nella UE.

Di fronte a queste immagini ci chiediamo, Signor Ambasciatore, dove siano finite le rassicurazioni del Governo e del sindaco di Bucarest secondo cui la nuova legge 258 avrebbe dato ai cani garanzia di un trattamento dignitoso. Ma non solo: ci chiediamo soprattutto dove sia finito lo Stato di diritto in Romania se tali azioni criminali vengono perpetuate da dipendenti pubblici con l’arroganza di chi sa di poter contare sull’impunità.

La legge 258, che pure contiene articoli disdicevoli come quelli che prevedono l’uccisione dopo 14 giorni dei cani senza padrone, dà però indicazioni molto chiare sulle modalità con cui gli animali devono essere trattati, sia durante la cattura che nel periodo di detenzione in canile. Tutto ciò non viene in alcun modo rispettato dall’ASPA di Bucarest, da Puppy Vet a Costanza  e da gran parte dei servizi di accalappiamento dei comuni rumeni. Lo testimoniano i video e le innumerevoli foto che circolano tra i cittadini e gli attivisti e che sorprendentemente non arrivano alle televisioni rumene.

Contiamo sulla sua influenza affinché lei esprima tutta la preoccupazione dei cittadini italiani al sindaco della capitale e al primo ministro Ponta e si arrivi quanto prima alla rimozione dei responsabili di queste brutalità e al ripristino della legalità. Ci tengo a ricordare che oltre alla legge 258 la Romania ha ratificato nel 2005 la Convenzione degli Animali da Compagnia (Strasburgo 1987), di fatto mai rispettata.

Alla luce di tutto ciò esiste un rischio concreto che associazioni come la nostra, che tanto hanno realizzato in Romania, decidano sull’onda di questi fatti di abbandonare definitivamente il paese, interrompendo la macchina di solidarietà che si era innescata nel lontano 2002 e condannando la Romania ad un isolamento di cui pagherebbero le conseguenze sia i cittadini che gli animali.
È questo che le autorità rumene desiderano? È ciò che le nostre istituzioni auspicano?

Infine, vorrei segnalare il danno di immagine enorme che tali episodi stanno arrecando alla Romania, compromettendo il lavoro di chi cerca di abbattere i pregiudizi che purtroppo permangono nei confronti del popolo rumeno e che in questo momento vengono alimentati proprio da quegli esponenti delle istituzioni che dovrebbero avere maggiormente a cuore il proprio paese.

Le sono grata di tutto ciò che potrà fare in questa situazione e credo con le mie parole di interpretare i sentimenti di decine di migliaia di italiani che seguono con apprensione i fatti di questi giorni.

Con stima,
Sara Turetta
Presidente

Milano, 25 marzo 2014

 

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