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di Licia Colò

“LE RAGIONI DELLA SPERANZA”
di Licia Colò

Il libro di Jane Goodall ci insegna a cpaire, una volta di più, che non c'è scienziato capace di condannare e giudicare il comportamento degli animali.

1 giugno 2001 - Credevo che “Le ragioni della speranza” di Geene Goodall, fosse un buon libro sul rapporto che può nascere fra una donna eccezionale e gli scimpanzé da lei studiati, invece ho scoperto qualcosa di assai diverso. Che cosa non mi è facile dirlo, certo è che fra le righe che scorrono via veloci, ho avuto la sensazione di riuscire a conoscere profondamente una donna con una concezione della vita che sento a me molto vicina. Non si parla di amore per gli animali, della loro difesa ad oltranza, bensì della trovata consapevolezza di quanto il nostro essere più intelligenti di altri animali, faccia sì che li si debba rispettare maggiormente, essendone oculati tutori. Un libro che mi ha insegnato una volta di più che non c’è scienziato che possa giudicare e condannare il comportamento degli animali, che possa definire le loro emozioni e le loro paure esclusivamente frutto dell’istinto. Geene Goodall, oltre a trasportarmi in Africa, mi ha fatto viaggiare delicatamente nel tempo e nello spazio, dagli anni dell’ultima guerra, agli spaventosi laboratori di ricerca scientifica negli Stati Uniti. Geene Goodall, ormai entrata a far parte della storia dell’etologia, con la sua dolcezza e la sua straordinaria forza, mi ha dato la prova di come la speranza in un futuro più rispettoso della vita, possa essere il potente motore di grandi conquiste.
Volete incontrare Jane Goodall? Cliccate su:www.janegoodall-italia.org

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