AnimalieAmbiente.it / rubriche / VIAGGI E APPUNTAMENTI / VIAGGI. LE METE PIU’ SICURE
di Marco D’Amico
di Marco D’Amico
VIAGGI. LE METE PIU’ SICURE
di Marco D’Amico
Sono tempi difficili, soprattutto se si vuole andare a spasso per il mondo. Dopo un’attenta occhiata al mappamondo, abbiamo provato a stilare un elenco dei paesi dove si potrebbe trascorrere un paio di settimane di relax, lontani dal caos e dalla frenesia natalizia.
10 dicembre 2001 - Partire è un po’ soffrire. Mai come in questo periodo, aggiungiamo noi. State tranquilli: non vogliamo convincervi a non viaggiare ma non vogliamo neanche spingervi a farlo. Noi, comunque, siamo i primi a dire che non bisogna farsi prendere dal panico e che anche in questo periodo di instabilità non si può rinunciare ai viaggi che sono, insieme ai libri e alla cultura in genere, l’unica cosa che apre davvero la mente. Diciamo solo di stare attenti.
Quali sono, allora, i siti da prediligere e quali no? Gli Stati Uniti e il Canada, ad esempio, sono certamente da evitare: la crisi internazionale e le minacce, neanche troppo velate, di nuovi attentati da parte di Bin Laden sono più che realistiche. Allora, oggi più che mai, è meglio non prendere aerei diretti verso il Nord America. Più tranquille sono le mete caraibiche del Nuovo Continente. E allora, per queste festività natalizie, non disdegnate passeggiate al chiaro di luna e tintarelle di sole lungo le bianche spiagge della Giamaica, Cuba, Antille e via discorrendo. In queste zone il clima in questo periodo è ottimo, non troppo caldo e con un tasso di umidità sopportabile. Anche Argentina, Cile e Brasile sono mete ottimali in questo periodo dove l’estate è ormai alle porte e le condizioni climatiche sono ideali.
Per chi è perdutamente innamorato dell’Africa o per chi ne ha sempre sentito parlare ma non ha mai trovato il coraggio o il tempo per andarci, il discorso da fare è complesso. Tra decennali guerre interne, sono decine i paesi “off-limits” al turismo internazionale. In più, la grave crisi mediorientale sconsiglia un viaggio nei paesi del Medio Oriente e dell’Africa Araba. Che rimane, direte voi? Beh, ci sono ancora stati quali Zanzibar e Kenya dove il clima, non solo atmosferico, è molto favorevole in questo periodo natalizio. Stesso discorso vale per le isole: Maldive, Madagascar, Mauritius non tradiscono mai. Da evitare, invece, la Namibia: questo è proprio il periodo peggiore per andarci perché piove praticamente tutti i giorni.
Spostandosi verso Oriente, le scelte sono presto fatte. Afghanistan e Pakistan, di questi tempi, non sono proprio i posti più tranquilli dove trascorrere qualche giornata in pieno relax e capite da soli il motivo, a meno che siate interessati alla taglia posta sulla testa di Osama.
Decisamente più tranquille, invece, Birmania e Thailandia dove il termometro non supera i 30 gradi e il tasso di umidità è accettabile. In Giappone, invece, fa decisamente freddino e sarebbe meglio programmare un bel viaggetto nel paese del Sol Levante in luglio quando si saranno spenti i riflettori sull’evento “pallonaro” dell’anno, ovvero i Mondiali di Calcio. Il discorso, è ovvio, vale per chi odia 22 uomini che corrono e si dannano dietro un pallone. Tutti gli altri, e credetemi sono molti di più, scenderebbero a patti col diavolo per esserci.
L’Australia potrebbe essere una valida alternativa al Nord America. L’estate non è ancora nel pieno e i posti da visitare sono davvero molti: da Sydney a Cairns, da Perth ad Alice Springs, da Melbourne ad Adelaide, ci si può davvero lasciare il cuore a queste latitudini. Il continente delle “quattro stagioni in un giorno” offre davvero divertimenti ed opportunità per tutti i gusti.
Siamo ora alla cara e vecchia Europa. E qui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Austria, Germania, Svizzera e Ungheria offrono il fascino immortale delle loro città ma anche l’organizzazione e la perfezione delle splendide località sciistiche, Spagna, Portogallo e Grecia si propongono in una veste diversa ma sempre ricca di spunti per un sicuro divertimento. Salendo verso Nord, il clima si fa senza dubbio decisamente più piovoso ma sono in molti ad apprezzare proprio questa variante in paesi quali Islanda, Inghilterra o Irlanda. Fare acquisti nel centro londinese o bere un pinta di Guinness in un pub di Dublino, sono per molti un “must” al quale non si può davvero rinunciare. Il grande freddo, non potrebbe essere altrimenti, è la prerogativa di Danimarca, Olanda e di tutti i paesi scandinavi. Ma forse è proprio in questo periodo che si può assaporare lo spirito di questi popoli. Perdersi, in senso figurato naturalmente, nei silenzi della tundra lappone o immergersi nei colorati mercatini del centro di Amsterdam o di Copenaghen è qualcosa che rimane impresso nella memoria e per il quale vale la pena prendere un po’ di freddo in più.
Insomma, atlante in mano, c’è n’è davvero per tutti i gusti. Ma non dimentichiamo la tanto bistrattata Italia. Di questi tempi è tutto un pullulare di mostre, mercatini, sagre ed eventi. Piccoli centri o grandi città d’arte, la differenza è minima. In questo periodo i Comuni danno davvero il meglio di sé e organizzano di tutto per accontentare i palati e i gusti di ognuno di noi.
Insomma, con le attenzioni del caso, viaggiare non è poi così terribile anche se le cifre di un indagine commissionata al Cirm dalla Federalberghi dimostrerebbero l’esatto contrario: nove italiani su dieci passeranno le vacanze natalizie tra le mura domestiche e le prenotazioni, rispetto allo scorso anno, sono diminuite del 70 per cento con quelle per l’estero che sono praticamente dimezzate. In termine di entrate, il mancato ricavo per l’industria turistica è di circa tremila miliardi di lire e il settore ha subito il colpo: sarebbero 200mila i posti di lavoro a rischio. Gli unici ad avere un po’ d’ottimismo sono i gestori di alberghi, negozi e ristoranti delle stazioni sciistiche visto che sulle montagne dell’arco alpino si registra il tutto esaurito in fatto di prenotazioni.
Quali sono, allora, i siti da prediligere e quali no? Gli Stati Uniti e il Canada, ad esempio, sono certamente da evitare: la crisi internazionale e le minacce, neanche troppo velate, di nuovi attentati da parte di Bin Laden sono più che realistiche. Allora, oggi più che mai, è meglio non prendere aerei diretti verso il Nord America. Più tranquille sono le mete caraibiche del Nuovo Continente. E allora, per queste festività natalizie, non disdegnate passeggiate al chiaro di luna e tintarelle di sole lungo le bianche spiagge della Giamaica, Cuba, Antille e via discorrendo. In queste zone il clima in questo periodo è ottimo, non troppo caldo e con un tasso di umidità sopportabile. Anche Argentina, Cile e Brasile sono mete ottimali in questo periodo dove l’estate è ormai alle porte e le condizioni climatiche sono ideali.
Per chi è perdutamente innamorato dell’Africa o per chi ne ha sempre sentito parlare ma non ha mai trovato il coraggio o il tempo per andarci, il discorso da fare è complesso. Tra decennali guerre interne, sono decine i paesi “off-limits” al turismo internazionale. In più, la grave crisi mediorientale sconsiglia un viaggio nei paesi del Medio Oriente e dell’Africa Araba. Che rimane, direte voi? Beh, ci sono ancora stati quali Zanzibar e Kenya dove il clima, non solo atmosferico, è molto favorevole in questo periodo natalizio. Stesso discorso vale per le isole: Maldive, Madagascar, Mauritius non tradiscono mai. Da evitare, invece, la Namibia: questo è proprio il periodo peggiore per andarci perché piove praticamente tutti i giorni.
Spostandosi verso Oriente, le scelte sono presto fatte. Afghanistan e Pakistan, di questi tempi, non sono proprio i posti più tranquilli dove trascorrere qualche giornata in pieno relax e capite da soli il motivo, a meno che siate interessati alla taglia posta sulla testa di Osama.
Decisamente più tranquille, invece, Birmania e Thailandia dove il termometro non supera i 30 gradi e il tasso di umidità è accettabile. In Giappone, invece, fa decisamente freddino e sarebbe meglio programmare un bel viaggetto nel paese del Sol Levante in luglio quando si saranno spenti i riflettori sull’evento “pallonaro” dell’anno, ovvero i Mondiali di Calcio. Il discorso, è ovvio, vale per chi odia 22 uomini che corrono e si dannano dietro un pallone. Tutti gli altri, e credetemi sono molti di più, scenderebbero a patti col diavolo per esserci.
L’Australia potrebbe essere una valida alternativa al Nord America. L’estate non è ancora nel pieno e i posti da visitare sono davvero molti: da Sydney a Cairns, da Perth ad Alice Springs, da Melbourne ad Adelaide, ci si può davvero lasciare il cuore a queste latitudini. Il continente delle “quattro stagioni in un giorno” offre davvero divertimenti ed opportunità per tutti i gusti.
Siamo ora alla cara e vecchia Europa. E qui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Austria, Germania, Svizzera e Ungheria offrono il fascino immortale delle loro città ma anche l’organizzazione e la perfezione delle splendide località sciistiche, Spagna, Portogallo e Grecia si propongono in una veste diversa ma sempre ricca di spunti per un sicuro divertimento. Salendo verso Nord, il clima si fa senza dubbio decisamente più piovoso ma sono in molti ad apprezzare proprio questa variante in paesi quali Islanda, Inghilterra o Irlanda. Fare acquisti nel centro londinese o bere un pinta di Guinness in un pub di Dublino, sono per molti un “must” al quale non si può davvero rinunciare. Il grande freddo, non potrebbe essere altrimenti, è la prerogativa di Danimarca, Olanda e di tutti i paesi scandinavi. Ma forse è proprio in questo periodo che si può assaporare lo spirito di questi popoli. Perdersi, in senso figurato naturalmente, nei silenzi della tundra lappone o immergersi nei colorati mercatini del centro di Amsterdam o di Copenaghen è qualcosa che rimane impresso nella memoria e per il quale vale la pena prendere un po’ di freddo in più.
Insomma, atlante in mano, c’è n’è davvero per tutti i gusti. Ma non dimentichiamo la tanto bistrattata Italia. Di questi tempi è tutto un pullulare di mostre, mercatini, sagre ed eventi. Piccoli centri o grandi città d’arte, la differenza è minima. In questo periodo i Comuni danno davvero il meglio di sé e organizzano di tutto per accontentare i palati e i gusti di ognuno di noi.
Insomma, con le attenzioni del caso, viaggiare non è poi così terribile anche se le cifre di un indagine commissionata al Cirm dalla Federalberghi dimostrerebbero l’esatto contrario: nove italiani su dieci passeranno le vacanze natalizie tra le mura domestiche e le prenotazioni, rispetto allo scorso anno, sono diminuite del 70 per cento con quelle per l’estero che sono praticamente dimezzate. In termine di entrate, il mancato ricavo per l’industria turistica è di circa tremila miliardi di lire e il settore ha subito il colpo: sarebbero 200mila i posti di lavoro a rischio. Gli unici ad avere un po’ d’ottimismo sono i gestori di alberghi, negozi e ristoranti delle stazioni sciistiche visto che sulle montagne dell’arco alpino si registra il tutto esaurito in fatto di prenotazioni.