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di Gianluca Felicetti

SUPER CAROLINA... DA SCOPPIARE
di Gianluca Felicetti

1 giugno 2001 - E’ vero che le manipolazioni genetiche stanno già creando dei nuovi-super animali?. E’ pieno caos attorno ad una sigla, Bst, ovvero la “somatotropina bovina” ormone sintetico prodotto a partire da manipolazioni genetiche e somministrato alle mucche da latte per aumentare, anche fino a tre volte, la produzione, ma con dolorose malattie inflitte agli animali e rischi per la salute dei consumatori. Vietata da dieci anni la somministrazione nei Paesi comunitari, alle prese con una cronica sovrapproduzione di latte e con un sistema di incentivo-disincentivo a volte addirittura in diretto conflitto, affrontate cause davanti alla Corte di Giustizia europea intentate da industrie come Monsanto e Lilly, Bruxelles ora si trova di fronte a due suoi Comitati di esperti che hanno prodotto pareri contrastanti e con una proposta che suona come una beffa: no all’uso della Bst per le mucche dell’Unione Europea ma sì all’uso per produzioni destinate a Paesi Terzi e sì a nessun limite massimo per i residui negli alimenti importati sostenendo che la Bst “non presenta alcun rischio per la salute umana”. Così si esprime l’EMEA, l’Agenzia europea per la valutazione delle medicine (la BST fa male alle mucche ma non all’uomo...) mentre il “Comitato Scientifico Veterinario, sezione salute umana” afferma che “il rischio diretto associato all’uso di Bst appare correlato al possibile aumento di Igf (fattore di crescita dell’insulina nel latte)” correlandolo a certi livelli “ad un aumento del rischio relativo di cancro al seno ed alla prostata”; “la definizione di una relazione quantitativa tra dose ed effetto in vivo è virtualmente impossibile” e poi “deve essere valutato il possibile contributo di un’esposizione lungo tutto l’arco della vita a patofisiologie dell’intestino, in particolare dei bambini, e a tumori associati all’intestino, reazioni allergiche e possibilità che vengano selezionati batteri resistenti agli antibiotici a causa dell’incremento nell’uso prolungato di agenti antimicrobici reso necessario per curare mastiti provocate dalla Bst nelle mucche (dal 15 al 79% in più rispetto alle mucche non trattate). Le mucche, inoltre, incorrono in un maggior numero di malattie degli arti, di reazioni allergiche nel punto dell’iniezione, di una caduta della riproduttività dal 63 al 90% nelle prime gravidanze”. Insomma a chi fa bene la Bst se non certo a chi la vende?

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