LA MELA DI BIANCANEVE
di Gianluca Felicetti
1 giugno 2001 - Attenzione alle gite “fuori porta”, alle passeggiate nei boschi favorite dalla bella stagione. Bambini ed animali, in particolare, sono i più esposti al pericolo “bocconi avvelenati”, fenomeno purtroppo in ascesa in tutta Italia che, soprattutto nei periodi di ripopolamenti di fauna selvatica (condizione per permettere il “supermercato” della caccia) raggiunge il proprio culmine. Le polpette sono in genere riempite di stricnina o cianuro, i classici, oppure di diserbanti, la novità, od ancora micidiali cocktails "fai da te" dai colori più strani, ma gli effetti sono gli stessi: paralisi, spasmi, una lenta agonia. Obiettivo? Eliminare dei concorrenti dei cacciatori, a volte disfarsi di qualche ululato considerato di troppo che giunge di notte oppure eliminare dei randagi che possono dar fastidio alle greggi od ancora, più semplicemente, per fobia da cani e sindromi che hanno in particolare nella stagione estiva il loro culmine. Ancora recentemente Palermo è stata infestata da esche velenose sparse vicino a parchi e scuole ed in Toscana si sono aperti due processi contro i presunti autori di questi attentati alla vita. E' opportuno allora conoscere oltre alle leggi per la protezione degli animali, le Leggi Sanitarie per poter invocare in particolare l'articolo 146 che punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da centomila ad un milione di lire "chiunque in qualsiasi modo distribuisce sostanze velenose"; fra l'altro queste micidiali esche possono essere ingerite da bambini che notoriamente portano alla bocca qualunque cosa sia a loro portata di mano. E' quindi possibile e doveroso sollecitare azioni preventive e repressive in primis da parte del Sindaco, ad esempio facendo affiggere nelle zone "a rischio" volantini o cartelli che riportino le norme in vigore; denunciare prontamente i casi a Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, Corpo Forestale (a cui potete anche chiedere con un esposto dei controlli preventivi: la vendita della stricnina è vietata formalmente da tempo); inibire sul territorio interessato ogni attività cinofilo-venatoria da parte del Presidente della Giunta Provinciale in base alla legge nazionale sulla caccia. E quando, comunque, si verifica il fatto non dimenticate di ottenere dall'Istituto Zooprofilattico più vicino, su indicazione del Servizio Veterinario dell’Azienda Usl competente per territorio, un'autopsia sui cadaveri degli animali attestante le ragioni della morte: la certificazione dell’avvelenamento è indispensabile per perseguire i responsabili. Non dimenticate di inviarci un’email per segnalare ritrovamenti di bocconi o, quando purtroppo accade, la morte di animali. Ci aiuterà a costruire una vera e propria mappa delle “zone infestate” d’Italia da cui tenere alla larga cani, gatti e bambini. Per saperne di piu’ vi consigliamo http://bocconiavvelenati.dadacasa.supereva.it/