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C'è ancora tempo per i lupi

Rinviata ancora una volta la votazione del Piano Lupo prevista per il 23 febbraio

22 febbraio 2017
| di Redazione
C'è ancora tempo per i lupi

Non ci sarà neanche domani 23 febbraio la votazione del Piano Lupo, prevista alla Conferenza Stato-Regioni a Roma dopo il primo rinvio del 2 febbraio. La nuova data non è ancora stata decisa ma è molto probabile che avverrà soltanto dopo l'incontro tra il ministro Gian Luca Galletti e i presidenti delle Regioni annunciato ieri. Un incontro che avrà per oggetto proprio questo piano e in particolare l'ultimo e controverso punto: quello che prevede un abbattimento controllato dei lupi. Anche la data di questo confronto è, però, ancora da decidere.

 

Questo continuo slittamento della questione è stato dovuto anche alle numerose proteste, soprattutto da parte delle associazioni animaliste e ambientaliste, per un piano che, tra le varie azioni previste per contrastare la predazione, comprende anche un abbattimento controllato del cinque per cento dei lupi che vivono in Italia. Diverse Regioni si erano opposte a questa possibilità e per questo è stato necessario trovare più tempo per riesaminare la questione.

 

In una nota il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha precisato che “il testo giunto in conferenza Stato-Regioni non prevede il prelievo del 5% degli esemplari e non esiste nemmeno 'la possibilità di uccidere i lupi per motivi scientifici e di ammazzarli a fucilate nei parchi': nel Piano si fa riferimento a casi di particolare necessità legati a esigenze di ricerca scientifica, sanità e sicurezza pubblica. Si tratterebbe di situazioni emergenziali, come ad esempio epidemie o casi di particolare aggressività nei confronti dell’uomo riscontrati in altri Paesi europei, rispetto ai quali non è prudente per l’incolumità pubblica negarsi questa estrema possibilità. Non ci sono dunque motivi validi per sostenere che si apra una caccia selvaggia al lupo”.

 

Una precisazione che avviene anche in seguito all'interrogazione parlamentare presentata allo stesso ministro dal Movimento 5 Stelle alla Camera che, durante la conferenza stampa, ha accusato di non aver fatto nulla “per ridurre le tensioni con gli allevatori, con recinti per il bestiame e cani pastore, e per compensare i danni. Non sappiamo neanche – ha detto il deputato Mirko Busto – l'esatto numero dei lupi, abbiamo solo stime”.

 

Intanto il Wwf, nella sua sede romana, ha allestito la 'Fattoria di #SosLupo' in cui ha mostrato, anche con la testimonianza di alcuni allevatori, che è possibile convivere pacificamente con i lupi, senza temere per l'incolumità dei pascoli, se vengono usati strumenti di prevenzione più efficaci degli abbattimenti, come le recinzioni elettrificate e i cani pastore di razza maremmano-abruzzese, il cane simbolo della difesa delle greggi. 

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