I gatti preferiscono i single?
Il filosofo ed etologo Roberto Marchesini ci svela i segreti di questi animali

Sapete che la categoria di video con più visualizzazioni in assoluto sulla rete vede protagonisti i gatti? Ci hanno conquistato con la loro innata eleganza ma anche con i loro buffi agguati, i salti nelle scatole e le zampette che impastano. Secondo l’ultima indagine Assalco-Zoomark in Italia vivono 60 milioni di animali domestici; di questi, otto milioni sono gatti. Da una ricerca precedente sarebbe inoltre emerso che vivono soprattutto con i single. Sarà vero? Lo abbiamo chiesto al filosofo, etologo e direttore della 'Scuola interazione uomo animale', il dottor Roberto Marchesini.
"Dire che i gatti vivono bene con i single anziché con famiglie non è del tutto esatto. Certo è che i gatti sono animali solisti e forse per questo sono più amati dai single".
Intende asociali?
"No, non confondiamo. I gatti hanno una forte socialità ma non la vivono in maniera collaborativa come i cani. La loro relazione è basata sullo ‘stare vicino’ e non sul ‘fare insieme’. Per esempio: se il gatto ci vede sul divano a rilassarci, lui viene da noi. Ma non sognatevi di dirgli cosa fare. Vi mostrerà il suo lato migliore e se ne andrà.
Questa caratteristica gli ha conferito il titolo di “ruffiani”. Molti, infatti, credono che i gatti non si affezionino davvero ai loro amici umani…
"Semplicemente dimostrano il loro affetto in maniera diversa. È possibile instaurare un rapporto estremamente profondo e per farlo bisogna imparare a interpretare i suoi segnali e rispettare le loro esigenze. Forse non vi obbedirà mai ma saprà starvi accanto con estrema fedeltà".
E anche un pizzico di possessività...
"Assolutamente sì, e non mancherà di farvelo notare. Strusciarsi su di noi è un chiaro sigillo. Ma non si tratta solo della relazione: il gatto prende possesso anche degli spazi e degli oggetti. Se comprate una cornice nuova per la scrivania, la prima cosa che lui farà sarà buttarla giù".
A parte incollare gli oggetti nuovi ai mobili di casa, quali sono i consigli per una serena convivenza con un gatto?
"La relazione si consolida pian piano e, inoltre, ogni gatto ha il suo carattere personale. Possiamo però tener conto di alcuni segnali. Se si mette a pancia all’aria può graffiare più facilmente, a differenza del cane che si aspetta un’energica grattatina. Altro segnale è la coda: il gatto la tiene alta per salutare. Quando la tiene bassa e la muove è uno stato di nervosismo o ansia e non somiglia allo scodinzolare del cane. Infine, è meglio evitare di accarezzarlo troppo col palmo della mano. All’interno del pelo hanno dei recettori sensibilissimi che, se stimolati eccessivamente, gli procurano fastidio. Meglio tenere la mano ferma e fare in modo che sia lui a strusciarsi".