Camilla nella spazzature, inchiesta della Procura
In Toscana.

L'hanno trovata, ormai allo stremo delle forze, in un cassonetto della nettezza urbana Camilla, dolcissima cagnetta di quattro mesi incrociata con uno yorkshire. Sorpresi e un po’ commossi, i pescivendoli della Sirena, pescheria di Massarosa, in Versilia, hanno liberato quel batufolo di pelo dai rifiuti, l’hanno pulito, coccolato e avvertito i volontari di Nati Liberi Versilia di Pietrasanta, la onlus che combatte abbandoni e violenze sugli animali. Che, immediatamente, hanno presentato denuncia alla procura di Lucca e sul caso il pm, Antonio Mariotti, ha aperto un fascicolo. FURTO - Le ipotesi di reato? Abbandono, maltrattamento e tentata uccisione di animale: tutti addebiti che il codice penale punisce sino a 18 mesi di carcere. Ma i magistrati e la polizia giudiziaria indagano anche per furto. La proprietaria di Camilla (l’animale non è registrato all’anagrafe canina e non ha chip), infatti, sostiene che il cane le sia stato rubato e adesso lo reclama. L’associazione Nati Liberi però chiede accertamenti. Intanto per capire se la persona che si è presentata è veramente la legittima proprietaria del cane e soprattutto se l’ha accudito come da normative vigenti, non lo ha maltrattato e non sia responsabile dell’abbandono. PULCI - «Adesso Camilla sta molto bene qui con noi – racconta Michela Bertolozzi, avvocato dell’associazione e lei stessa volontaria -. È vivace, affettuosa anche se purtroppo è ancora piena di pulci che cerchiamo di toglierle. Le staremo vicini sino a quando saranno accertate le responsabilità e avremo sicurezza che lei possa stare bene ed esse sicura». Camilla rischia di restare senza padrone? Assolutamente no. Da quando la notizia del suo ritrovamento si è diffusa in Versilia, sono state decine e decine le richieste di adozione. Prima però c’è da svelare il giallo e soprattutto trovare il colpevole. Chi ha gettato Camilla nel cassonetto rischia una pena sino a 18 mesi di carcere. da corriere.it