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Daniza, "cronaca di una morte annunciata!"

Da più parti sta esplodendo la rabbia per la morte dell'orsa. In tanti hanno chiesto le dimissioni del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che ha chiesto una dettagliata relazione sull'accaduto alla Provincia di Trento.

11 settembre 2014
Daniza, "cronaca di una morte annunciata!"

di Marco D'Amico - E' morta l'orsa Daniza. O forse è stata uccisa da un "sistema" anacronistico, sbagliato, crudele. Un sistema folle e non degno di un paese "civile" come l'Italia. Una paese composto da una gran parte di persone amanti e rispettosi della natura, preparate, coscienziose. Peccato che ben poche di queste seggano poi sugli scranni delle istituzioni che ci governano. Ed a causa di ciò, cosa accade? Accade che un'orsa muoia a causa di un'iniezione troppo potente. Questo lo dirà solo il tempo, o meglio la perizia autoptica alla quale sarà sottoposto il plantigrado per comprendere meglio le cause del decesso. Intanto è scoppiata la sacrosanta e dovuta indignazione che sta facendo il giro del web, partendo dai semplici cittadini per finire alle associazioni ambientaliste e alle istituzioni. A gran voce, in molti, in queste ultime ore stanno chiedendo le dimissioni del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: Analoga richiesta di lasciare l’incarico viene auspicata per il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi.

Il Ministro Gian Luca Galletti, è intervenuto con una nota: «Abbiamo già inviato alla provincia di Trento la richiesta di una relazione sull'accaduto per chiarire la dinamica dei fatti e chiedendo misure affinché episodi come questo non si ripetano più. Quanto accaduto rappresenta, secondo Galletti «davvero una brutta notizia: la morte di un esemplare di orso è sempre una sconfitta a prescindere dalle responsabilità. A questo punto, fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell'orsa, mi preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio-collare. Vanno seguiti e protetti per garantirne il costante benessere e consentire loro di diventare adulti - conclude il ministro - così come vanno adottate le migliori soluzioni per l'intera popolazione di orsi di Trentino, Veneto, Lombardia e Friuli. Facciamo in modo che quanto accaduto ci serva da insegnamento per il futuro”. 

L'orsa è stata catturata nella notte dagli uomini della Provincia di Trento ma non ha retto alla dose di anestesia che è stata iniettata nel suo corpo per completare l'operazione di cattura.

Sull'episodio, la Provincia di Trento ha subito diffuso un comunicato per spiegare quanto accaduto: "In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. E' stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza. Dell'episodio sono stati informati il Ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Già in giornata l'animale sarà sottoposto ad analisi autoptica".
Daniza, 19 anni, arrivata in Trentino nel 2000 nell’ambito di un progetto di ripopolazione dell’area, ha perso la sua personale lotta contro la morte dopo quasi un mese di latitanza da quando, a Ferragosto, in presenza dei propri cuccioli, aveva ferito un cercatore di funghi nei boschi del Trentino, nei pressi di Pinzolo, che si era avvicinato troppo per guardare i suoi cuccioli. A seguito dell’accaduto, la Provincia di Trento aveva prima deciso di uccidere l’orsa e poi di catturarla, a seguito della veemente protesta di animalisti e semplici cittadini che si sono mobilitati sul web con petizioni ch, in pochissimi giorni, hanno raggiunto livelli record di firme. Ma qualcosa stanotte è andato storto. L'orsa è stata infatti catturata e narcotizzata ma non ha retto alla dose di anestesia che è stata iniettata nel suo corpo per completare l'operazione di cattura.

Sulla vicenda è intervenuta con un videomessaggio anche il nostro Direttore editoriale Licia Colo' la quale ha chiesto a gran voce che "i responsabili vadano tutti a casa!"

A questo punto, noi di animalieanimali.it chiediamo con forza che "si faccia luce al più presto sull'accaduto, e non con i tempi biblici della giustizia italiana e che vadano a casa tutti i responsabili di questa assurda vicenda che ha portato alla morte un bellissimo esemplare di orsa e ha reso orfani i suoi cuccioli. Qui siamo alla morte dell'ambiente". "Oggi, con la morte di Daniza, - afferma il Direttore Responsabile di Animalieanimali.it, Marco D'Amico - si è creato un precedente e, se si continuerà su questa direzione avremo un futuro di boschi e foreste senza animali. I nostri bambini potranno vedere gli animali solo nelle strutture attrezzare, chiusi in gabbia o negli acquari. E non è questo ciò che vogliamo!".
Il Corpo forestale dello Stato ha aperto un'indagine d'iniziativa a seguito della morte dell'orsa Daniza ed in queste ore, il personale del Corpo sta acquisendo documentazione e informazioni presso la stessa amministrazione provinciale e le altre autorità statali e locali coinvolte. Una squadra altamente specializzata in questo tipo di indagini è stata inviata dall'ispettorato generale su disposizione del capo del Cfs per supportare l'attività investigativa dei reparti territoriali. Si ipotizza il delitto di maltrattamento e uccisione di animali. Sempre in queste ore i forestali stanno informando la magistratura competente dell'accaduto. Il Cfs precisa anche che nessun appartenente al Corpo ha partecipato alle operazioni di cattura di Daniza.

Per salvare Daniza si erano mobilitate le associazione animaliste, con Lav in testa che, con il suo presidente Gianluca Felicetti, adesso denuncia: "Esecuzione annunciata, responsabili paghino! Nessuna fatalità, Daniza è stata uccisa ed ora scatterà la denuncia, per il reato di uccisione di animali che prevede fino a 2 anni di reclusione, del presidente della Provincia di Trento Rossi, del vice presidente Olivi, dell'assessore-veterinario alla caccia Dalla Piccola e ogni altro responsabile di questa vera e propria esecuzione”.

Per Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, “è un finale da dilettanti che dimostra l'incapacità della Provincia di Trento di gestire una specie importante per la biodiversità presente sull'arco alpino". Per Cogliati Dezza l'errore della Provincia è stato anche quello di non aver coinvolto le istituzioni competenti in materia: "Fin dall'inizio la Provincia ha agito in maniera autonoma - spiega -, senza coinvolgere le altre istituzioni e soprattutto in maniera non conforme a quanto previsto dal Pacobace (Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali), mettendo in atto azioni sotto la spinta dell'emotività e non dell'interesse generale e delle reali necessità di tutelare l'orsa Daniza".
“La notizia della morte dell'orsa Daniza lascia sconcertati e giunge come una tristissima conferma della inopportunità della sua cattura più volte richiesta dal Wwf Italia che in una nota ribadisce come “le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell'autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto, su come sia stata gestita questa delicatissima fase della cattura di un animale già spossato, perché in fase di allevamento di due cuccioli, e si suppone in perenne stato di allerta nelle ultime settimane".

Il Wwf "ribadisce il proprio dissenso per la decisione infausta di catturare un esemplare come Daniza per la quale non sussistevano le condizioni di pericolosità a cui si era appellata la ordinanza della Provincia". È "una morte assurda, ma annunciata, quella dell'orsa Daniza" per il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria, che chiede "di fare davvero chiarezza, come chiesto anche dal ministro Galletti, con un'inchiesta penale che accerti tutte le responsabilità e le persegua. Lo dobbiamo a Daniza, ai suoi cuccioli, a tutti noi".

L'Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) ha inviato un esposto alla Procura della repubblica di Trento con il quale si chiede di "fare chiarezza anche sotto l'aspetto delle responsabilità penali in merito alla morte dell'orsa Daniza". Inoltre l'Aidaa chiede che un proprio esperto sia presente all'autopsia dell'animale o che la stessa sia rifatta alla presenza di un veterinario indicato dalle associazioni animaliste.

L'etologo Roberto Marchesini si chiede ora che fine faranno i cuccioli di Daniza: "un cucciolo assume un comportamento idoneo nel momento in cui riceve gli insegnamenti materni, non è possibile prendere un cucciolo abbandonarlo nella foresta e pensare che in autonomia assuma un profilo comportamentale normale poiché questo è dato sia dall’espressione della genetica di specie che dall’apprendistato dato dalla relazione con la madre. Ancora una volta, l’abbandono dei cuccioli di Daniza a loro stessi è segno di una totale ignoranza da parte delle amministrazioni delle coordinate di base dell’etologia, un altro atto a dimostrazione del fatto che questi amministratori agiscano in modo scoordinato e impreciso e fuori da ogni logica".

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